giovedì 12 gennaio 2012

Un Certo Luogo e mazziata


Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.
(Umberto Eco, Diario minimo, 1963)


 Per motivi che esulano dalla mia volontà l'abituale ironia che caratterizza la mia produzione subirà una momentanea interruzione. Questo per salvaguardare quel "quieto vivere" che in fondo a ben guardare altro non è che un civile arrendersi alla mediocrità delle cortesi e banali relazioni umane, ammantate d'indifferenza.
Ci scusiamo per l'interruzione, l'ironia ritornerà il più presto possibile, che nessun s'offenda.

La partita di questo post è Futsal Un Certo Luogo - Alpago C5, semifinale secca di Coppa Veneto girone E. L'Alpago si presenta senza Fabio Soccal squalificato e con Max Paniz appena svegliato, assenti anche Possamai e Juninho. Tra i pali, turno di riposo per Parente dopo le fatiche in balera. Malgrado tutto i 12 presenti sono roba di prima scelta, lo dimostra subito il subentrato Soccal l'altro, detto "il Bomber" probabilmente per la giaccavento, al secolo Andrea Soccal che a testa alta fa un elastico di destro, allarga il compasso e in semirovesciata scivolata scaglia una puntata imparabile alle spalle del mostruoso estremo di casa. I portieri si impadroniscono del match, molte occasioni ma nessun goal. Improvvisamente errore nel possesso palla ospite, palla persa e contropiede facile facile per il Futsal Un Certo Luogo che si riporta sull'1-1. La partita diventa un gioco di scacchi incredibilmente feroce per le coronarie, con i portieri sempre alla ricerca di superarsi in bravura l'un l'altro. Seconda fase di gioco in mano all'Alpago, un pò spuntato, ad esclusione di 10' vibranti da parte del Futsal Un Certo Luogo che spinge i gialloverdi, per l'occasione aranciobianchi, costantemente nella propria area costringendo Mognol a tre interventi a dir poco miracolosi. Passata la bufera il perfetto Eduardo tiene splendidamente i meccanismi difensivi, sino a quando nel finale di secondo tempo l'Un Certo Luogo crolla prima fisicamente poi psicologicamente, rimanendo aggrappato ad un sempre più solo Super B. , che vola da un palo all'altro a disinnescare goal. Ma l'atificiere con l'1 sulle spalle si arrende quando, alla metà del primo tempo supplementare, Faziomba la Bomba fa capire al numeroso pubblico presente perchè porta a testa alta il numero 10 sulle spalle, dribling secco in velocità e bomba piazzata da tre quarti campo dritta come un missile a sverniciare il sette. Boato clamoroso dei due tifosi ospiti presenti e a quel punto non resta che scongiurare i rigori. Alpago chiuso alla ricerca del 1-3 in contropiede più volte ad un passo e sempre sfuggito, rischiando così la beffa sull'ultima occasione dei biancazzurri, che su punizione dal limite ciccano però malamente il pallone. Triplice fischio ed esplode la festa dell'Alpago che in finale troverà gli All Blacks di Vittorio in campo neutro.


A che scopo dobbiamo vivere, se non per essere presi in giro dai nostri vicini e ridere di loro a nostra volta?(Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, 1813)