mercoledì 12 ottobre 2011

Risucchiati dal Gorgo

E' proprio il caso di dire che le abbiamo provate tutte. Una sconfitta, una vittoria ed ora un pareggio. Sembra ci sia piaciuta di più la vittoria, spero che ora che ci siamo tolti la curiosità si possa procedere spediti in quella direzione. Finisce infatti 2-2 il recupero della prima giornata in quel di Gorgo al Monticano, con le squadre a dividersi con qualche recriminazione la posta in palio. Malgrado le assenze pesanti del capitano Pizzol e dello squalificato Possamai, come al solito è l'Alpago il padrone del gioco, possesso palla e movimento mettono spesso in difficoltà i padroni di casa che trovano nel loro estremo difensore l'ancora di salvezza in una tempesta di tiri. Comunque ficcante in contropiede e pericoloso nei tiri da fuori (anzi da "dentro" dato che per tirare da "fuori" bisognerebbe allontanarsi fino proprio ad uscire dall'angusta palestra, un vero flipper) il Monticano va sotto grazie ad un quasi ritrovato Radice, argentino di testa e di piede nel farsi trovare smarcato sugli sviluppi di una punizione. Nel secondo tempo, iniziato con il parziale di 0-1, continua la gragnuola di conclusioni dell'una e dell'altra compagine, l'Alpago più dedito alla ricerca di un difficile "secondo palo" date le dimensioni del campo di gara, il Monticano a litigare coi piedi cercando sempre la conclusione violenta a scapito di quella precisa. Il pareggio arriva invece su errore di copertura della punta e del laterale destro, nessuna pressione, voragine in fascia e Parente battuto. Nessun problema per i gialloverdi, per l'occasione in tenuta arancione, che siglano il 2-1 con una punizione magistrale del brasiliano Edoardo. Manca poco alla fine, si dovrebbe tenere. Calcio d'angolo, primo palo scoperto, deviazione sfortunata di Parente e 2-2. Due miracoli del portiere di casa su Versienti e Soccal e per poco la legge del goal sbagliato non beffa l'Alpago: punizione a tempo scaduto, schema per liberare l'uomo sul secondo palo, palla ciccata clamorosamente a cinque centimetri dalla linea di porta. Triplice fischio, tutti a casa, tutti scontenti. Sabato turno di riposo.
I dodici di Monticano

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